Sbarbati: dichiarazione sulla manovra e interrogazione sui materiali dell’isola di S. Stefano Dal Pri una costante vigilanza Dichiarazione sulla manovra economica, 14 luglio 2011 Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli rappresentanti del Governo, colleghi, nell’esprimere soddisfazione e condivisione per la funzione di guida svolta dal Presidente della Repubblica a fronte delle drammatiche condizioni finanziarie in cui versa il Paese, e nel condividere altresì l’appello alto rivolto dal presidente Romano Prodi dalle colonne de "Il Sole 24 Ore", a nome del Partito Repubblicano Italiano esprimo apprezzamento per i provvedimenti di taglio di spesa contenuti nella manovra che consideriamo inevitabili per l’aggiustamento dei conti, ancorché non ancora finalizzati alla crescita e allo sviluppo economico, ma indispensabili comunque per bloccare la speculazione finanziaria internazionale. Il rigore di oggi, ministro Tremonti, assicura il futuro domani per i nostri figli. Confidiamo pertanto nella sua seria volontà di proseguire nell’opera di risanamento dei conti pubblici e di pareggio di bilancio e la incoraggiamo nel suo difficile lavoro per il bene del Paese. Come repubblicana, comunque, con il senso di responsabilità che mi impone, oltre che la mia storia, la gravità della situazione del Paese nel dare l’assenso alla manovra e nell’assicurare che i repubblicani manterranno una vigile attenzione rispetto all’attuazione dei provvedimenti in essa contenuti, per una mia personale coerenza rispetto alla fiducia richiesta, dichiaro di non partecipare al voto. ****** Interrogazione del 19 luglio 2011 Al Presidente del Consiglio e al Ministro della Difesa, per conoscere, premesso che: - dalla stampa si apprende che la Procura della Repubblica di Tempio nello scorso mese di giugno ha avviato una inchiesta circa il trasferimento di quattro container dell’Esercito italiano, contenenti fucili mitragliatori, missili terra-aria e munizioni, dai bunker sotterranei di Santo Stefano a una località non precisata del Lazio; - apparentemente sparito nel nulla, tutto questo materiale è invece da alcuni giorni coperto dal Segreto di Stato, che la Presidenza del Consiglio ha imposto per evitare alla procura di Tempio di proseguire l’indagine; - questo trasferimento sarebbe stato effettuato con traghetti civili Saremar e Tirrenia con 600 passeggeri a bordo, sulle tratte La Maddalena-Palau e Olbia-Civitavecchia, sotto scorta dell’esercito; - l’isola di Santo Stefano per 36 anni (fino al 2008) è stata una base USA, dove pare fossero stipati anche missili con ogive nucleari, e si è detto che fosse anche il posto dove era stato custodito l’arsenale sequestrato nell’Adriatico: 400 missili Fagot con 50 postazioni di tiro, 30 mila mitragliatori AK-47, 5 mila razzi Katiuscia, 11 mila razzi anticarro, 32 milioni di proiettili per i mitragliatori; - questo arsenale era stato sequestrato nel 1994 perché oggetto di un traffico internazionale che illegalmente riforniva fazioni in lotta nella ex Jugoslavia; - secondo il tribunale di Torino, che ne conservava il lungo inventario, questo materiale avrebbe dovuto essere distrutto; 1. se erano a conoscenza del fatto che il trasferimento del materiale bellico sarebbe avvenuto su mezzi civili in regolare servizio di trasferimento passeggeri; 2. se la Marina e l’Esercito, che avevano in consegna il materiale, hanno agito nel rispetto delle procedure, tenendo conto delle misure di sicurezza che questa spedizione richiedeva; 3. se sono già state effettuate operazioni di questo tipo; 4. quale necessità o urgenza ha motivato il trasferimento di questo materiale, che dal 1994 era stipato nell’isola di Santo Stefano. |